SFISP Aversa – Seconda annualità 2014/2015

Laboratorio di Economia

 

Animatore: Tommaso Di Nardo (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 

Incontri programmati – Prima Fase

1.      Venerdì 14 novembre 18.00/20.00

2.      Venerdì 28 novembre 18.00/20.00

3.      Venerdì 12 dicembre 18.00/20.00

 

Incontri previsti – Seconda fase

Sono previsti altri tre incontri da tenersi tra marzo e maggio 2015.

 

Premessa

L’economia è diventata scienza sulla base del principio dell’homo oeconomicus, l’essere razionale e perfetto che agisce secondo il proprio interesse calcolando ogni azione sulla base del principio della massimizzazione dell’utilità e del benessere personale. L’idea di una scienza perfetta in grado di spiegare il comportamento umano nell’atto della produzione e del consumo di beni e servizi utili all’individuo e alla collettività è lentamente naufragata di fronte ai numerosi fallimenti del mercato fino alla Nuova Grande Depressione cominciata nel 2007 con la crisi finanziaria mondiale. La presunzione dell’economista che voleva eliminare la dimensione valoriale e la soggettività umana dall’azione economica e con essa il principio dell’etica è stata tristemente smascherata come tale. Stiamo vivendo il ritorno a una forma di economia più umana, più rispettosa dell’uomo e dell’ambiente in generale[1] e allo stesso tempo più saggia e utile al progresso individuale e sociale.

La storia ci insegna che non esiste una teoria in grado di spiegare il funzionamento dell’economia e che se vogliamo padroneggiare la materia e orientarci alla meglio nel mondo in cui viviamo dobbiamo essere aperti, curiosi, operativi, disponibili ad apprendere tutte le lezioni della realtà, anche quelle più scomode.

Il fine ultimo dell’economia non può che essere la piena realizzazione della persona umana e presupposto essenziale perché ciò avvenga è il continuo ampliamento dei diritti e delle possibilità di scelta di ognuno (empowerment) che, in verità, costituisce il fulcro del concetto di democrazia.

Sia che si tratti della capabilities di Amartya Sen, Premio Nobel per l’economia nel 1988, o dell’economia sociale di Giuseppe Toniolo (1845-1918), grande fautore dell’impegno sociale dei cattolici all’inizio del Novecento, autore del Trattato di economia sociale (1901), convinto sostenitore del prevalere dell’etica e dello spirito cristiano sulle dure leggi dell’economia, il Laboratorio si impegnerà nella ricerca di idee e nella messa in pratica di soluzioni, anche piccole, che permettano di ricostruire la dignità umana in un tempo corrotto dalla cultura dello scarto, come è stata definita recentemente da Papa Francesco, che a proposito della disoccupazione giovanile ha parlato di un’autentica barbarie.

 

Obiettivi

Il laboratorio di economia, nel suo piccolo ma non insignificante percorso (almeno sei incontri in un anno articolati in due sessioni operative, una in autunno e l’altra in primavera), nell’ottica di qualificare l’impegno sociale e politico di cristiani e non cristiani, si pone l’obiettivo di orientare i partecipanti verso quella forma di empowerment sopra citata a beneficio non solo di se stessi, ma soprattutto degli altri con cui essi quotidianamente si interfacciano.

Il laboratorio non si occuperà di teoria economica ma più propriamente di economia politica e di politica economica. Fornirà un quadro culturale minimo per leggere e seguire con adeguatezza alcuni importanti temi economici come l’innovazione sociale, lo sviluppo territoriale, le politiche di coesione. Si soffermerà per quanto possibile sui temi della trasparenza e dell’accountability che stanno rivoluzionando il modo di fare pubblica amministrazione in Italia e nel mondo. Illustrerà alcune tecniche che si stanno diffondendo in questo campo come gli open data.

L’empowerment richiama immediatamente il concetto di rafforzamento (incremento di possibilità) ed è direttamente collegato al concetto di libertà. Obiettivo ultimo del laboratorio è favorire il più possibile questo processo a livello individuale tra i partecipanti utilizzando, proprio come insegnato da Hirschman[2], tecniche di incoraggiamento. Siamo consapevoli, infatti, che la maggior parte delle persone, pur essendo provviste di enormi potenzialità sono in larga parte remissive e scoraggiate e, soprattutto, siamo consapevoli che la maggior parte delle persone, normalmente, non si trovano sulla frontiera della massimizzazione economica, ma più spesso se ne discostano per tante ragioni e le forze naturali del mercato non sono sufficienti a spingerle verso l’efficienza. È dunque essenzialmente anche un processo di costruzione e ricostruzione di fiducia a livello individuale e collettivo.

 

TEMI: L’Innovazione sociale

Uno dei temi centrali del laboratorio di economia sarà l’innovazione sociale (social innovation). L’economia, qui intesa come produzione e consumo, si trova in una fase di profondo cambiamento. Cambia il modo di produrre e di conseguenza cambia il modo di consumare. Basta pensare alla rivoluzione dei maker che si sta diffondendo rapidamente in tutto il mondo globalizzato. Soprattutto nascono nuovi bisogni (sociali) non soddisfatti né dal mercato né dallo Stato. Il paradigma dell’economia come scienza dell’interesse personale, del libero mercato come idea assoluta di benessere, del profitto come unica guida dell’azione imprenditoriale è finito per sempre. Ma è in crisi anche il modello economico basato sul servizio pubblico e sul welfare state. Chi produce e chi consuma non guarda più solo al suo interesse materiale e alla sua utilità immediata, ma tiene conto delle conseguenze sociali delle sue azioni e produzione e consumo non sono più separate come prima, ma strettamente interdipendenti. Esistono beni, ma soprattutto servizi, che né il mercato né lo Stato sono in grado di produrre o di erogare. Fino a pochi anni fa era il c.d. Terzo Settore ad occuparsene e per molti aspetti lo è ancora, ma la sua offerta è insufficiente e il suo modello economico diventa sempre più insostenibile. L’innovazione sociale è dirompente e promette di rompere per sempre lo schema mercato/stato/terzo settore. È come se nel suo proiettarsi in avanti il futuro stia richiamando fortemente il passato e stia definendo un nuovo modo di fare economia. Dal futuro prendiamo tecnologie moderne e mondi più aperti, dal passato prendiamo l’amore per le piccole cose e la vita comunitaria. L’innovazione sociale nasce direttamente dall’incrocio tra globale e locale e tra passato e futuro e richiede grande apertura mentale e un approccio alla vita pienamente democratico.

 

Strumenti e metodi di lavoro: Concetti, Storie, Testimonianze, Inchieste

Durante gli incontri del laboratorio di economia, proveremo ad avvicinarci il più possibile al tema dell’innovazione sociale sia attraverso l’elaborazione di concetti e teorie sia attraverso la fruizione di storie e testimonianze dirette. Privilegeremo, senza trascurare altri aspetti che dovessero presentarsi nel corso delle attività laboratoriali, gli aspetti legati agli stili di consumo, quelli personali, quelli familiari e quelli comunitari con particolare riguardo alla realtà italiana e campana in particolare.

Sin dall’inizio, i partecipanti al laboratorio saranno orientati allo studio e all’inchiesta. Lo studio sarà guidato, in particolare, dalla lettura di testi brevi che saranno distribuiti ai partecipanti. Alcuni testi saranno letti e discussi insieme, altri dovranno essere letti individualmente e altri ancora potranno essere letti e discussi in rete o in gruppi e sottogruppi spontanei autorganizzati. I partecipanti saranno invitati ad approfondire i temi chiave scelti e i concetti di base, compatibilmente con i tempi a disposizione, in modo da preparare adeguatamente il lavoro di inchiesta. Il lavoro d’inchiesta sarà la cartina di tornasole del laboratorio e dimostrerà quanto si è appreso, sia sul piano concettuale sia sul piano personale e di metodo di lavoro. La pratica politica dimostra che i migliori programmi di cambiamento e sviluppo economico e sociale scaturiscono dal lavoro d’inchiesta. I partecipanti, individualmente e/o in piccoli gruppi saranno guidati nella scelta dei problemi da studiare, nell’impostazione metodologica e concettuale e nell’articolazione del piano d’inchiesta. Molta parte del lavoro d’inchiesta si baserà sull’osservazione della realtà e l’analisi del problema che si è scelto di studiare. Perciò sarà determinante la raccolta di dati di ogni tipo anche attraverso interviste ai testimoni e ai protagonisti più diretti. Sul piano metodologico, il lavoro di ricerca, nei limiti del possibile, seguirà le tecniche della “valutazione realistica” e della “valutazione partecipata” secondo cui nei processi di cambiamento sociale governati da specifici programmi di intervento ciò che conta è il coinvolgimento degli attori e il modo in cui essi interagiscono con il processo e con i singoli interventi.

Dallo studio e dall’inchiesta, i partecipanti saranno guidati verso la pratica dell’innovazione sociale. Fino ad individuare casi concreti di innovazione sociale direttamente applicabili nella propria realtà sociale e persino in quella domestica e personale.

 

Altri temi: Sviluppo territoriale e coesione sociale

Nell’occuparsi di innovazione sociale, il laboratorio di economia non trascurerà gli aspetti di sviluppo territoriale dell’ambito regionale con particolare riguardo al territorio a nord di Napoli e delle politiche di coesione sociale che lo riguardano. Sul tema saranno svolte delle sessioni informative e di approfondimento a seconda dell’interesse dei partecipanti.

Altro tema da non trascurare sarà il tema della trasparenza nella pubblica amministrazione e in generale il tema dell’accountability. Cercheremo di inquadrare la normativa e gli obiettivi del programma. Proveremo a capire in che modo e in che misura la trasparenza invece di diventare un nuovo peso burocratico, possa essere un fattore di miglioramento della democrazia, dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione pubblica. Ci eserciteremo, infine, su alcuni strumenti di open data applicati alla politica per provarne la capacità operativa.

 

Letture (almeno un testo a scelta tra quelli indicati e un testo proposto dal partecipante)

(1992), Luca Meldolesi, Guarir dalla camorra, pp. 63-72 in Spendere meglio è possibile, Il Mulino, Bologna.

(1992), Luca Meldolesi, Mezzogiorno, con gioia, pp. 73-98 in Spendere meglio è possibile, Il Mulino, Bologna.

(1992), Luca Meldolesi, Maladie d’amour, pp. 101-120 in Spendere meglio è possibile, Il Mulino, Bologna.

(1992), Albert O. Hirschman, Il crollo della Repubblica Democratica Tedesca. Defezione e protesta in prospettiva storica. Il Mulino, n. 6, Bologna.

(2010), Luca Meldolesi, Difficoltà esagerate?, pp. 117-157 in Milano-Napoli. Prove di dialogo federalista, Guida, Napoli.

(1991), CEI, Educare alla legalità. Per una cultura della legalità nel nostro paese, Nota pastorale della CEI Commissione ecclesiale “Giustizia e Pace”, Edizioni paoline, Torino.

(2013), Romano Molesti, In Italia c’è una scuola del pensiero sociale cattolico, pp. 5-15, in Studi economici e sociali, Luglio-Settembre.

(2008), Flavio Felice, La sussidiarietà, chiave dello sviluppo economico, pp. 111-114, in Studi economici e sociali, Luglio-Settembre.

(2010), Anna Li Donni, I Valori etici e religiosi nell’economia secondo Giuseppe Toniolo, pp. 23- 25, in Studi economici e sociali, Luglio-Settembre.

(2012), R. Murray, J. C. Grice, G. Mulgan, Il libro bianco sull’innovazione sociale, (a cura di) A. Giordano e A. Arwidsson, www.societing.org.

(2012), Tom Peters, Liberare l’organizzazione dall’organizzazione, pp. 38-42, in Classici del management nell’era della complessità, (a cura di) Alessandro Cravera, Gruppo 24 Ore, Milano.

(2008), Stephen M. R. Covey, La velocità della fiducia non ha eguali, pp. 29-52, in La sfida della fiducia, Franco Angeli, Milano.

(2012), N. Radjou, J. Prabhu, S. Ahuja, Jugaad: una rivoluzionaria strategia di crescita, pp. 29-61, in Jugaad Innovation, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ).

(2004), Steven Johnson, Il mito della formica regina, pp. 23-58, in La nuova scienza dei sistemi emergenti, Garzanti, Milano.

(2000), Amartya Sen, La libertà individuale come impegno sociale, pp. 283-296, in Sviluppo è liberta, Mondadori, Milano.

(2014), Papa Francesco, Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti all’incontro mondiale dei movimenti popolari, Aula vecchia del Sinodo, Martedì 28 ottobre 2014, www.vatican.va.

 

 

Docenti e Tutor

Paolo Caputo – Esperto in creazione d’impresa e formatore aziendale

Franco Cioffi – Temporary manager e formatore aziendale

 

 

Programma di massima dei laboratori

Venerdì 14 novembre 2014. Aversa (facoltà di ingegneria). Ore 18.00-20.00. Presentazione e introduzione ai lavori. Presentazione dei partecipanti. Primi lavori di gruppo. Conclusioni e condivisione del lavoro.

Compiti a casa: Letture e compilazione questionari e fogli informativi (moduli web). Primo lavoro di inchiesta.

Venerdì 28 novembre 2014. Aversa (facoltà di ingegneria). Ore 18.00-20.00. Discussione Letture e analisi dei dati del primo lavoro di inchiesta. Intervento dei docenti e dei tutor (Franco Cioffi) in attività di confronto e lavori di gruppo. Formulazione ipotesi di lavoro in materia di social innovation. Costruzione di una banca delle idee.

Compiti a casa: Letture e sviluppo delle ipotesi di lavoro. Secondo lavoro di inchiesta (moduli web).

Venerdì 12 dicembre 2014. Aversa (facoltà di ingegneria). Ore 18.00-20.00. Discussione Letture e analisi dei dati. Intervento dei docenti e dei tutor (Paolo Caputo) in attività di confronto e lavori di gruppo. Definizione delle ipotesi di lavoro in idee-progetto.

 

Le attività del primo ciclo di laboratorio dovranno avere un carattere propedeutico rispetto alle attività del secondo ciclo che si svolgerà nella primavera 2015. Le idee-progetto individuate formeranno una prima base per la costruzione di una banca delle idee. Nei modi e nei termini più appropriati che saranno individuati nel corso dello svolgimento delle attività laboratoriali, la banca delle idee sarà strutturata per favorire il più ampio coinvolgimento e confronto tra i partecipanti della scuola e altri soggetti interessati. Le attività del secondo ciclo potranno riguardare la selezione di alcune idee e la loro attuazione sulla base delle preferenze scaturite dal confronto.

La metodologia individuata e sopra descritta ha un carattere sperimentale e sarà soggetta ad affinamenti e revisioni in corso d’opera discusse tra i docenti e i partecipanti del laboratorio e i coordinatori della scuola.



[1] Personalmente sono grato al prof. Luca Meldolesi che insegnando economia politica e politica economica a Napoli mi ha permesso di conoscere il pensiero economico di Albert Hirschman, economista americano di origini tedesche, considerato tra i fondatori dell’economia dello sviluppo, secondo il quale il benessere non deriva unicamente dall’interesse, ma in pari misura dall’interesse e dalla benevolenza. Il pensiero di Hirschman è così fecondo e illuminante sul tema che, a mio parere, non può mancare in un laboratorio di economia che considera l’uomo con le sue forze ma anche con le sue debolezze al centro del sistema economico.

[2] Nel 1950, dopo aver lavorato al Piano Marshall e allo sviluppo della Colombia, prima per conto della Banca Mondiale poi del governo colombiano, Albert Hirschman pubblica La strategia dello sviluppo economico. Un testo fondamentale per l’economia dello sviluppo i cui concetti e insegnamenti sono ancora attualissimi.