Diocesi di Aversa- Scuola di formazione all’impegno sociale  e politico

_________________________________________________

II edizione:  Novembre 2014-Giugno 2015

 

Laboratorio AREA UOMO

La responsabilità dei cittadini per costruire relazioni di comunità,

attraverso nuove forme di solidarietà diffusa

 

Scenario:

Le relazioni tra le persone, il senso civico, la solidarietà, la fiducia; ma anche le strade, le piazze, l’ambiente, le risorse naturali, la corretta gestione dei rifiuti, il territorio e i suoi prodotti. Sono tutti beni comuni, beni concreti e risorse immateriali che, se valorizzate, arricchiscono la vita di tutti ma se danneggiate incidono in maniera negativa su tutta la società. Il prendersene cura, in maniera responsabile ed attiva, costituisce la leva strategica sulla quale puntare per avviare una crescita sostenibile del Paese. Beni ”la cui salute” rende più leggera la vita quotidiana, moltiplica l’occupazione sostenibile, genera nuove relazioni interpersonali. Infatti la solidità di una società in grado di superare momenti di difficoltà si accompagna frequentemente alla sua capacità di sviluppare un forte senso di comunità, orientata ad una visione che rispetta i legami intergenerazionali

Viviamo in un’epoca mediatizzata, nella quale aumentano, di giorno in giorno, i contatti mentre si riducono le relazioni, un’ epoca dove l’onda dei bisogni delle persone che non possono farcela da sole, diventa sempre più alta e continua, creando diseguaglianze inimmaginabili ed ingiustizie radicali.

E’ possibile e sostenibile un sistema di welfare che ha sancito “il passaggio da carità a giustizia”, per promuovere e offrire servizi a disposizione di tutti, anche dei più deboli, ma che non si è posto il problema dei limiti e  della “sostenibilità” del processo per le generazioni successive, anche alla luce dei vistosi processi di invecchiamento che riguardano l’intero pianeta

E’ giusto e sostenibile riscuotere diritti individuali a cui non corrispondono doveri di solidarietà? E’ ancora possibile consumare risorse per trarne benefici “individuali”, senza assumersi doveri di solidarietà? E’ fattibile la coniugazione di una prospettiva che rende doverosa la gratuità?

E’ a partire da questo scenario, sinteticamente tracciato, che il laboratorio “UOMO”, nel quadro di una formazione mirata alla sperimentazione di nuove competenze sociali, intende offrire ai partecipanti un bagaglio essenziale di conoscenze ed “abilità negoziali”, da sperimentare sul campo come cittadino attivo della comunità locale, per contribuire a dar vita ad un “welfare di territorio”, in grado di “aumentare i livelli di vivibilità e restituire protagonismo alle giovani generazioni”.

 

Articolazione del laboratorio

 

I Modulo (di 6h d’aula e 10h  in fad)

Obiettivi formativi:

  • costruire linguaggi comuni e condivisi e offrire un quadro generale dal quale partire per capire come ri-leggere il territorio in cui si vive;
  • acquisire conoscenze di base sul sistema di tutele, prestazioni e servizi vigenti;
  • condividere  un vocabolario minimo  significati e metodologie in atto nel sistema di welfare;
  • sviluppare capacità e competenze nell’analisi ed interpretazione della normativa attualmente in atto nella legislazione sociale, ed elementi di metodologia della ricerca-azione nel campo dei servizi alla persona

Contenuti:

I sessione: 21 nov 2014 ore 18:00-21:00 - “Il welfare che c’era, il welfare che verrà. Come eravamo, come siamo diventati, come saremo, a partire dalle nostre responsabilità”.

In questa sessione il confronto e scambio di esperienze verterà su:

  • L’evoluzione del sistema di welfare dal ‘900 ad oggi: le innovazioni del dettato costituzionale;
  • Giustizia e non carità: come rendere doverosa la responsabilità ed esigibili i diritti per tutti;
  • Criticità e limiti del “welfare state”, dalle risorse insufficienti alla burocratizzazione.

 

II sessione : 12 dic 2014 ore 18:00-21:00 - “Funzioni e ruoli degli attori istituzionali e sociali per ri-leggere , re-interpretare i bisogni che evolvono e farsi carico delle soluzioni, in una logica di  accoglienza, condivisione, con-cittadinanza

In questa sessione il confronto e scambio di esperienze verterà su:

  • Chi sono gli attori chiamati ad agire in termini di sussidiarietà orizzontale?
  • I bisogni materiali ed immateriali, tra consumi, sprechi e mercificazioni
  • Vecchi e nuovi poveri tra noi e la sfida dell’integrazione

 

Metodologia:

Le sessioni formative saranno strutturate come laboratori tematici della durata di 3 ore, articolati in modo da prevedere una comunicazione frontale, approfondimenti in sotto-gruppi, restituzione in plenaria degli elaborati, ulteriore confronto con il formatore. Ampio spazio verrà dato ai gruppi di lavoro per consentire lo sviluppo dei processi di apprendimento di gruppo e valorizzare il bagaglio esperienziale e conoscitivo dei partecipanti. Compito del formatore sarà in primis di favorire l’esplicitazione di conoscenze, saperi e visioni dei partecipanti sul tema, da cui partire per porre domande sul senso, metodo, stile, contenuti su cui avviare esperienze di cittadinanza attiva.

Al termine del primo modulo ai corsisti verrà affidato il compito di sperimentare una ricerca-azione sulle criticità ed opportunità del territorio in ordine alle tematiche sociali. L’attività prevede l’ accompagnamento in FAD (10h)

 

II Modulo (di 12h d’aula e 10h  in fad,  da calendarizzare tra aprile e maggio 2015)

Obiettivi formativi:

  • sperimentare attraverso simulazioni in aula e confronti con testimoni privilegiati, come avviare percorsi di welfare generativo
  • acquisire conoscenze di base in materia di progettazione sociale;
  • sviluppare capacità e competenze nella promozione e gestione di processi concertativi

 

Contenuti:

I sessione: “Dal welfare come costo al welfare come investimento sociale

In questa sessione il confronto e scambio di esperienze verterà su:

  • I limiti dell’approccio assistenzialistico e della programmazione statalistica;
  • Re-intestare responsabilità educative alle agenzie educative della comunità,
  • La sussidiarietà nelle nostre mani e alla nostra portata.

 

II sessione: “La co-progettazione sociale e le opportunità della sussidiarietà virtuosa, per ridisegnare le traiettorie della coesione sociale.”

In questa sessione il confronto e scambio di esperienze verterà su:

  • Da quali attori partire per attivare la sussidiarietà virtuosa?
  • Come fare co-progettazione senza scadere nel collateralismo e nella collusione?
  • Come coinvolgere la cittadinanza nella gestione concertata de beni comuni?

 

III sessione: “Le nuove frontiere della concertazione per costruire un welfare generativo.

In questa sessione il confronto e scambio di esperienze verterà su:

  • Nuovi paradigmi nel rapporto “pubblico-privato”  
  • L’”amministrazione condivisa”  come potenziale fattore innovativo
  • L’indice delle priorità per sperimentare un cambiamento “dal basso” delle politiche sociali

 

Metodologia: Tra una sessione e l’altra del II modulo verrà proposta la redazione un  project work. Gli allevi, divisi in gruppi di lavoro, saranno chiamati a simulare un progetto di sviluppo da attuare nei territori in cui sono impegnati e operano. L’attività prevede l’accompagnamento in FAD (10h).

Il secondo modulo è al momento strutturato con la stessa scansione temporale del primo (incontri di 3 ore). Sarebbe auspicabile organizzarlo in giornate o pomeriggi comunitari, di almeno 6 ore, affinché si possa attuare in pieno il carattere “laboratoriale” delle sessioni formative. Ci si riserva di verificare durante il primo modulo, la disponibilità dei partecipanti ad adottare  questa soluzione formativa.